Espressività osteologica dell’architettura

Palazzo Pioda a Locarno

Autori

  • Davide Lucia

DOI:

https://doi.org/10.4454/sjj74d18

Abstract

Nella topografia urbana di Locarno si riconoscono l’originaria “città vecchia” (nucleo storico), il quartiere Nuovo (verso il lago) e il quartiere di Campagna (verso la località di Solduno). Il Palazzo Pioda sorge in quest’ultimo comparto: una zona originariamente agricola, destinata ora alla residenza, alle attività commerciali, di servizio e produttive; è quindi un quartiere misto, in cui le potenzialità edificatorie sono molto alte a testimonianza della volontà di connotare il quartiere di una nuova urbanità. Gli arretramenti dal confine e le norme pianificatorie determinano la volumetria dello stabile. Il Palazzo, che si sviluppa su sei piani e ospita un appartamento per piano, è una costruzione ibrida: da un lato, attesta la propria dignità ed integrità urbana manifestando la struttura portante verso l’esterno – che ne determina di fatto la facciata – e dall’altro, mediante il tamponamento prefabbricato perimetrale rivestito in lamiera microforata, non rinnega il carattere semi-industriale e artigianale del comparto.
Richiamando l’integrità di modalità espressive moderniste e nel solco dei maestri locarnesi della “Tendenza”, l’architettura del Palazzo Pioda risponde alle dinamiche del luogo.

Pubblicato

2022-10-16

Fascicolo

Sezione

Paralleli