Materiali per una storia della nozione di radice dall’antichità greco-romana alla fine del XVIII secolo
DOI:
https://doi.org/10.4454/41tm2h62Parole chiave:
radice (radix, fons, caput, origo, positio, stirps), storia della linguistica, storia della terminologia linguisticaAbstract
Il lavoro si occupa della storia del termine e della nozione di radice tra l’antichità e la fine del XVIII secolo. Il suo scopo è quello di ricostruire le condizioni di utilizzo di questa nozione subito prima dell’ipotesi indoeuropea di Schlegel, Rask e Bopp. Per questo si analizzano, nell’ordine: le fonti classiche e Varrone (§ 2); i grammatici greci e romani (§ 3); le fonti medievali (§ 4), ovvero le opere sulla doctrina derivationis e i Modisti; le grammatiche delle lingue semitiche (§ 5); le prime opere sull’origine del linguaggio che trattano l’ebraico come lingua originale (§ 6); le grammatiche tedesche e i vocabolari etimologici tedeschi che considerano il tedesco come lingua originale (§ 7); le grammatiche generali e il Jardin di Lancelot (§ 8); le grammatiche sanscrite pubblicate in Europa tra il XVII e il XVIII secolo (§ 9); le opere filosofiche sull’origine naturale del linguaggio e il Traité di de Brosses (§ 10); le lingue ex inventione, sia quelle a priori, sia quelle a posteriori (§ 11). Alcune riflessioni sull’importanza della nozione di radice e della sua storia nella linguistica contemporanea chiudono il lavoro.
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