Vol. 1 No. 1-2 (2025)
Studi e ricerche

I dialoghi tra giustizia riparativa e procedimento penale nel prisma della ragionevole durata delle procedure giudiziarie

Bianca Claudia Alongi
Università di Palermo

Published 2025-11-05

Abstract

Muovendo dall’osservazione delle interpolazioni normative introdotte dal d.lgs. n. 150/2022 e dei più recenti arresti giurisprudenziali in materia, il contributo esplora i campi di interazione tra gli istituti di matrice riparativa e i principali snodi procedimentali, analizzandone le potenzialità deflattive e le possibili letture in chiave sistemico-costituzionale. Ripercorrendo il quadro polisemico entro cui si inscrive il canone della ragionevole durata del processo, ci si sofferma sulla necessità di declinare il binomio efficienza-garanzie del e nel processo penale in termini di ragionevole efficienza, in cui l’obiettivo di accelerare i tempi della giustizia venga ancorato ai quadranti assiologici scanditi dall’artt. 111 Cost., trovando un equilibrio dinamico entro una cornice pluralistica di itinerari procedimentali.
In tale prospettiva, lo statuto di complementarietà che regola i rapporti tra paradigma riparativo e rito giudiziario si lascia cogliere come potenziale vettore di meccanismi di diversion processuale che, lungi dal porsi in irriducibile antagonismo con la logica accusatoria, si configura quale segmento coerente di una giurisdizione penale plurimodulare, atto talora a coniugare le esigenze di deflazione del carico giudiziario con un’attitudine trattamentale elastica, permeata dalla cifra personalistica impressa nell’art. 27 Cost., ove il comportamento post delictum dell’imputato assume rilievo centrale.